venerdì 26 febbraio 2016

9 caratteristiche delle personalità dipendenti






La personalità dipendente è caratterizzata da una serie di tratti che si estrinsecano come atteggiamenti e comportamenti frequentemente ricorrenti: di seguito vengono riportati quelli maggiormente caratteristici. 
Naturalmente ciò che distingue il livello di difficoltà nel funzionamento psicosociale è la frequenza della ricorrenza di questi tratti.


1. Le persone dipendenti hanno difficoltà a prendere decisioni nella quotidianità, senza sostegno e rassicurazione. 
2. Hanno bisogno degli altri per assumersi le responsabilità nella maggior parte delle aree della loro vita.
3. Hanno difficoltà a dissentire o esprimere un diniego senza sperimentare una notevole angoscia o paura.
4. Hanno una forte difficoltà a iniziare un progetto senza il sostegno o l'approvazione degli altri. 
5. Si sentono ansiose o stressate quando sono sole, o quando pensano di restare sole.
6. Si sentono frequentemente responsabili quando succedono cose negative. 
7. Sentono un forte carico di responsabilità per soddisfare le aspettative degli altri.
8. Hanno una forte necessità di essere validate e approvate dagli altri. 
9. Sono incapaci di creare o difendere i confini personali (confini del Sé, confini relazionali): spesso si coinvolgono in relazioni simbiotiche o invischiate, o sono incapaci di uscire da rapporti in cui subiscono maltrattamenti.

Ovviamente il dinamismo psichico della personalità dipendente è il prodotto di una struttura e organizzazione di personalità che si è costituita in relazione a una serie di antecedenti evolutivi, di eventi, di relazioni primarie e di fattori ambientali che hanno determinato lo sviluppo di una serie di schemi mentali disfunzionali e di nuclei complessuali che si pongono alla base del malessere e del disadattamento. 

 Anche nel caso della personalità dipendente, molto si può fare con la psicoterapia.


Studio Consulenza Psicologica e Psicoterapia
Dott. Antonello Viola
Cagliari - Via San Lucifero, 65
Quartu Sant'Elena - Via Irlanda, 2
Tel. 3200757817

 

martedì 23 febbraio 2016

10 modalità di pensiero che sabotano la forza dell'Ego indebolendone la resilienza


Un Ego resiliente, cioè dotato di una buona forza e capacità adattiva è generalmente caratterizzato da una sufficiente capacità di gestire i propri processi di pensiero, di regolare le proprie emozioni, e di produrre comportamenti funzionali anche in condizioni avverse o stressanti.
Queste tre capacità costituiscono generalmente un campo di battaglia per l'Ego della personalità: tuttavia senza dubbio una delle maggiori complicazioni nel suo dinamismo è rappresentata dalla funzione psichica "pensiero": infatti un Ego che non sia in grado di gestire funzionalmente e adattivamente il processo logico e analitico, può risultarne notevolmente indebolito. 
Nell'affrontare le nostre routine quotidiane il nostro monologo interno costituisce un'auto narrazione della nostra esperienza. Il dialogo con noi stessi guida il nostro comportamento e influenza il modo in cui interagiamo con gli altri, giocando altresì un ruolo molto importante nella qualità della nostra auto-percezione, dunque su come ci sentiamo nei confronti di noi stessi, degli altri, e del mondo in generale, e conseguentemente influendo sulla nostra forza mentale globale.
Spesso, comunque, i nostri pensieri consci possono non essere realistici: in alcuni casi possono essere addirittura irrazionali o inaccurati. L'adesione ai nostri pensieri irrazionali può condurre a problematiche di vario genere, che possono includere ad esempio difficoltà comunicative, relazionali, decisioni precipitose o incoerenti.
Certamente il progresso nell'acquisizione della forza dell'Ego e dello sviluppo psicologico passa attraverso il riconoscimento e la sostituzione dei pensieri irrazionali, che determinano quelle distorsioni cognitive e quegli atteggiamenti erronei che alla lunga solitamente portano alla sofferenza psichica. I più comuni errori di pensiero possono essere divisi in 10 categorie, che possono essere letteralmente considerate delle trappole pericolose per l'Ego:
1. Il pensiero dicotomico "o tutto o niente" "o bianco o nero" o "buono o cattivo"
2. Sovrageneralizzazione
3. Filtrare gli aspetti positivi
4. Lettura della mente
5. Catastrofizzazione
6. Ragionamento Emozionale
7. Etichettamento
8. Profezia che si autoavvera (autosuggestione negativa)
9. Ideali irrealistici
10. Personalizzazione
Questi 10 meccanismi mentali spesso inconsciamente sostengono il dialogo interiore disadattivo e cristallizzano schemi mentali maladattivi, filtrando in modo più o meno distorto gli aspetti della realtà esterna, e perciò provocando nel corso del tempo vari stati di malessere psicologico (ansia, depressione, psicosomatizzazioni, conflitti relazionali, ecc.).
Lavorare sui pensieri automatici negativi e sugli schemi mentali maladattivi può consentire di recuperare un livello di armonia psicologica e di resilienza allo stress che in alcuni casi e per varie ragioni di natura evolutiva si erano persi o bloccati. 
Se sei interessato ad approfondire l'argomento potrebbe interessarti intraprendere un percorso breve di consulenza psicologica o di psicoterapia.
Dott. Antonello Viola, psicologo-psicoterapeuta
Studio Psicoterapia e Consulenza Psicologica-Psicodiagnostica
Cagliari - Via San Lucifero, 65
Settimo San Pietro (CA) - Via Basilicata, 5