Quante volte ci capita di sederci
o sdraiarci e restare in una condizione di completa tranquillità e quiete, e di
ponderare o riflettere su come ci sentiamo, come ci sia andata la giornata e di
che cosa abbiamo bisogno? Questo esercizio, molto utile per la propria crescita
personale, richiede la capacità di ritagliarsi quotidianamente uno spazio di
autoriflessione e introspezione personale: alcune tecniche meditative e/o di
rilassamento psico-corporeo (come il training autogeno ad esempio) possono
certamente facilitare questo compito, in quanto riescono a creare le condizioni
ideali per la definizione di uno spazio meditativo intrapsichico.
A seguire faccio un elenco di
quesiti che potrebbero aiutare questo genere di meditazione, e che tutti
potremmo porci nell’ambito di un esercizio meditativo quotidiano al termine di
una giornata, o semplicemente di notte, prima di dormire: anche soli dieci
minuti possono essere sufficienti, dieci minuti impiegati costruttivamente su
di se, senza inutili distrazioni, lontani da cellulari, radio, o tv, dieci
minuti lontani dalle preoccupazioni del lavoro o dei vari compiti quotidiani.
Dieci minuti impiegati a riflettere ininterrottamente sulla propria giornata ed
il proprio livello esistenziale, semplicemente sdraiati nel proprio letto, o
sdraiati in poltrona, o seduti nella propria scrivania con una luce fioca, o
semplicemente seduti in giardino con lo sguardo rivolto al cielo notturno.
Dieci minuti dedicati a se stessi e per se stessi.
- Come mi sento e cosa sento al riguardo della giornata appena trascorsa?
- Che cosa ho imparato, al riguardo di me stesso o di qualcos’altro?
- Di che cosa ho veramente bisogno oggi?
- Sono riuscito a trovarlo?
- Dove sento tensione nel mio corpo?
- Qual è stata la mia emozione predominante oggi?
- Che cosa sembra essere alla base di questa emozione?
- Sono stato generoso con me stesso oggi?
- Se non lo sono stato, posso farmi dono di un po’ di compassione adesso?
- Che cosa mi ha portato gioia, anche se si è trattato di un semplice istante, o di un granello, di una briciola di gioia?
Ovviamente, a questo elenco di
domande se ne potrebbero aggiungere delle altre, o semplicemente potreste
mettere a punto il vostro elenco personale, cinque o dieci domande che ritenete
possano essere importanti da considerare al termine di una giornata: l’obiettivo
di questo esercizio autoriflessivo è quello di creare una connessione tra il nostro
Ego e una parte più profonda della nostra individualità, cioè una parte
immanente, che a volte viene ignorata, o addirittura totalmente disconosciuta o
elusa, il nostro Io immanente.
“I ritmi frenetici che caratterizzano l’organizzazione del tessuto
socio-culturale delle società occidentali più evolute, con le loro incessanti
sfide, le loro pressioni, le loro routine quotidiane, hanno tendenzialmente
determinato un allontanamento progressivo dalla dimensione
dell’autoriflessione, dell’introspezione, del profondo contatto e del dialogo
con se stessi. L’essere umano contemporaneo si è progressivamente e
inconsapevolmente allontanato da questa importante dimensione, spesso
alienandosi dalla ricerca e dal contatto con il suo Sé profondo, eludendo
pertanto il suo Io Immanente” (Antonello Viola: Psicoterapia Bionomico-Autogena e Io Immanente - Una via verso l'armonia
e l'individuazione del Sé, 2012. Amazon.com).
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