domenica 28 aprile 2024

NELLO STUDIO DEL DR. SIGMUND FREUD

21 aprile 2024, Berggasse 19 - Vienna, 

dopo aver percorso una rampa di scale ed aver attraversato la porta d'ingresso mi trovo nella sala d'attesa del Dr. Sigmund Freud, l'aria è rarefatta, l'atmosfera quasi magica. Questo è lo studio del padre della psicoanalisi, un genio della psicologia, a cui tanto dobbiamo, il cui impianto teorico è ancora un punto di riferimento per la psicoterapia contemporanea, ed al quale molti di noi psicoterapeuti ancora ci ispiriamo. Lo studio si trova proprio sullo stesso piano della casa di famiglia del Dr. Freud, e i due ingressi si trovano l'uno di fronte all'altro. Freud visse qua con la sua famiglia dal 1891 al 1938, anno in cui dovette dolorosamente "scappare" da Vienna, per sfuggire alla follia della persecuzione e della deportazione nazista, che di lì a poco sarebbe esplosa.

 

 So che un secolo fà, proprio in questa sala, oltre al transito degli innumerevoli pazienti del "maestro", si tenevano le riunioni del mercoledì sera della prima società psicoanalitica, e proprio da questa sala sono transitati psicoanalisti illustri come Adler, Kahane, Reitler, Stekel, Federn, Rank, Ferenczi, Jung, e tanti altri, anche Erikson, che fu paziente di Anna Freud. In questa sala è rimasta un po' di mobilia, perché per la maggior parte Freud la fece portare a Londra, dove si sarebbe stabilito per trascorrere gli ultimi anni della sua vita.

Dalla sala d'attesa passo poi alla sala ambulatorio del "professore", è rimasto ben poco, quasi niente. Mi porto proprio a fianco a quella che era la posizione del sofà, dove Freud faceva sdraiare i suoi pazienti: sul muro è delineata l'area in cui stava appeso un tappeto, proprio a fianco al lettino. Per un attimo penso che se i muri potessero parlare mi racconterebbero tante cose, essi stessi sono impregnati di dolore, angosce, sofferenze, conflitti risolti e irrisolti. 

 

Dall'ambulatorio passo poi allo studio del maestro. Anche qui è rimasto poco. Mi porto davanti alla grande finestra, davanti alla quale stava la scrivania del Dr. Freud. Alla finestra sta ancora appeso un piccolo specchio, lo stesso che stava lì un secolo fà. In realtà erano due scrivanie, collocate ad angolo retto, la poltrona di Freud davanti alla finestra. Per un attimo penso che in questo stesso punto, dove mi trovo proprio ora, Freud ha scritto gran parte delle sue opere, e ha parlato per innumerevoli ore con i suoi pazienti e con tanti dei suoi allievi e colleghi.




Passo poi per gli altri ambienti, incluse le sale dell'ampia abitazione del "maestro".
Nell'uscire dalla casa del mio grande mentore, maestro di tanti di noi psicoterapeuti con formazione psicodinamica, porto con me un senso di gratitudine, per tutto ciò che mi ha insegnato, per tutto ciò che ci ha lasciato con il suo grande genio.