venerdì 19 agosto 2022

Le implicazioni cerebrali nel disturbo da stress post-traumatico


Le implicazioni cerebrali nel disturbo da stress post-traumatico

Se stai vivendo un disturbo da stress post-traumatico (PTSD), è importante capire come funzionano le diverse parti del tuo cervello. Il tuo cervello è dotato di un sistema di allarme che normalmente aiuta a garantire la tua sopravvivenza. Nel PTSD questo sistema però diventa eccessivamente sensibile e si attiva facilmente: a loro volta, le parti del cervello responsabili del pensiero e della memoria smettono di funzionare correttamente, poiché un eccessivo livello nervoso di allerta (iperattivazione mediata dal sistema nervoso autonomo simpatico) ne determinano una sorta di spegnimento o deconnessione. Quando ciò si verifica, è difficile separare gli eventi sicuri che accadono nel presente dagli eventi pericolosi che si sono verificati in passato. Lo stress post-traumatico è una normale risposta a eventi traumatici: tuttavia, il disturbo da stress post-traumatico è una condizione più grave che ha un impatto sulla funzione cerebrale e spesso deriva da traumi vissuti durante combattimenti, disastri o violenze, e altri eventi con forte impatto stressogeno-traumatico.

Negli ultimi 40 anni i metodi scientifici di "neuroimaging" hanno consentito agli scienziati di vedere che il disturbo da stress post-traumatico provoca cambiamenti biologici distinti nel cervello. Non tutte le persone che soffrono di PTSD hanno esattamente gli stessi sintomi o gli stessi cambiamenti cerebrali, ma ci sono modelli osservabili che possono essere compresi e trattati.

Nel tuo cervello l’amigdala (una struttura subcorticale profonda deputata al processamento delle emozioni) attiva il tuo sistema di allarme naturale: quando si verifica un evento inquietante, essa normalmente invia un segnale che provoca una risposta di paura. Questo tipo di risposta però ha senso quando i tuoi campanelli d'allarme suonano al momento giusto e per il giusto motivo, allo scopo di tenerti al sicuro. Diversamente, coloro che soffrono di PTSD tendono ad avere una risposta iperattiva, quindi succede che qualcosa di innocuo come ad esempio il rumore intenso prodotto da un'auto  o un motore, l’osservazione di una situazione o di un’immagine in realtà innocua, potrebbero scatenare immediatamente una risposta di panico, a causa del condizionamento creato dal PTSD e dall’innesco delle relative memorie emotive implicite immagazzinate nel corso del trauma originale. La tua amigdala è una parte primitiva e animalesca del tuo cervello che è collegata alla corteccia cerebrale per garantire la sopravvivenza, quindi quando essa è iperattiva è difficile pensare razionalmente, in modo chiara e logico.

La tua corteccia prefrontale (la parte più anteriore della tua neocorteccia) è la parte del cervello che ti aiuta a pensare attraverso le decisioni, osservare come stai pensando (processi di autoriflessione e autoregolazione, nelle funzioni di un Ego osservante) e a frenare quando ti rendi conto che qualcosa che all'inizio temevi in realtà non era niente di pericoloso e non costituisce una minaccia oggettiva: sostanzialmente la corteccia prefrontale aiuta a regolare le risposte emotive innescate dall'amigdala. Purtroppo negli individui che hanno sviluppato un PTSD in conseguenza di un evento traumatico, la corteccia prefrontale non sempre riesce a fare il suo lavoro quando sarebbe necessario. Un'amigdala iperattiva combinata con una corteccia prefrontale ipoattiva crea una tempesta perfetta. Per usare una metafora, sarebbe più o meno come spingere al massimo l’acceleratore di un’auto in una discesa, per poi rendersi conto che i freni non funzionano. Questo fa comprendere perché chi soffre di PTSD potrebbe:

  • sentirsi frequentemente ansioso per qualsiasi cosa, anche solo leggermente correlata al trauma originale che ha portato al PTSD
  • avere forti reazioni fisiche a situazioni che in realtà non dovrebbero provocare una reazione di paura
  • abituarsi a evitare situazioni che potrebbero innescare quelle intense emozioni e reazioni

Altre esperienze comuni del disturbo da stress post-traumatico, come sentimenti indesiderati che spuntano dal nulla o essere sempre alla ricerca di minacce che potrebbero portare a ulteriori traumi, sembrano essere correlate all'ippocampo, un’altra importante struttura subcorticale specializzata nel processamento dell’immagazzinaggio della memoria nel cervello: il tuo ippocampo è infatti molto simile alla memoria di un computer che immagazzina i files sul suo disco rigido. Dopo un trauma il tuo ippocampo lavora per ricordare l'evento con precisione e dargli un senso, ma poiché un trauma è in genere travolgente, tutte le informazioni non vengono codificate correttamente: ciò significa che potresti avere difficoltà a ricordare dettagli importanti dell'evento, o potresti ritrovarti a pensare molto a quello che è successo perché il tuo ippocampo sta lavorando duramente per cercare di dare un senso alle cose accadute. In ogni caso un’ampia gamma di memorie sensoriali ed emotive vengono immagazzinate dall’ippocampo durante il trauma, e queste memorie assumono un carattere “inconscio”, vale a dire diventano memorie “implicite”: sono proprio queste memorie che si slatentizzano e determinano l’innesco e l’irruenza delle risposte di stress intenso e ansia quando l’individuo che ha sviluppato un PTSD riceve stimoli che presentano analogie con quelli che hanno caratterizzato la scena del trauma.

 

Le strutture subcorticali dell’amigdala e l'ippocampo contribuiscono alla percezione dei vissuti emotivi, alle relative memorie ed alle azioni associate alla paura, la corteccia prefrontale contribuisce al pensiero chiaro e logico ed al processo decisionale. Capire come funzionano queste strutture cerebrali potrebbe anche spiegare perché alcune terapie possono aiutarti a superare il disturbo da stress post-traumatico. Nel trattamento del PTSD è molto importante la destrutturazione e il riprocessamento delle memorie emotive implicite legate al trauma, e l’apprendimento di valide strategie di rilassamento e di depotenziamento degli stati di iperattivazione e ipoattivazione nervosa dovuti all’innesco delle memorie emotive implicite.

Ad oggi tra i metodi psicoterapeutici maggiormente utilizzati nel trattamento del PTSD abbiamo l’EMDR (acronimo per Eyes Movements Desensitization and Reprocessing), l’ipnositerapia, la psicoterapia sensomotoria.

 

Per informazioni contatta lo studio:

Dott. Antonello Viola
Studio Specialistico di Psicoterapia e Consulenza Psicologica-Psicodiagnostica
Sedi Quartu S. Elena e Cagliari
Cell. 3200757817 (anche whatsapp)
e-mail: antonello.viola@gmail.com 
web:  www.psicologi-psicoterapeuti-cagliari.it

martedì 2 agosto 2022

L'ipnosi progressiva: una tecnica efficace nel processo psicoterapeutico

L'ipnosi progressiva in psicoterapia: una tecnica con un notevole potenziale d'efficacia terapeutica

 

In ambito psicoterapeutico una delle tecniche ipnotiche più conosciute, anche grazie alla divulgazione di parecchi libri dedicati, è quella dell’ipnosi regressiva o regressione d’età. Molto meno conosciuta è invece la tecnica dell’ipnosi progressiva, una tecnica che può essere proficuamente utilizzata in un processo terapeutico con sorprendenti risultati e notevole efficacia psicoterapeutica.

L’ “ipnosi progressiva” o “progressione d’età (o orientamento al futuro) è una tecnica in cui, utilizzando la trance ipnotica il paziente viene portato in una dimensione mentale futura: come tecnica ipnoterapeutica è menzionata raramente in letteratura rispetto alla sua controparte, l’ipnosi regressiva o “regressione d’età”. Questa tecnica è particolarmente utile per le persone che soffrono di ansia, depressione, scarsa autostima o mancanza di fiducia in se stessi. Durante la progressione d’età i pazienti vengono incoraggiati a vedersi nel futuro attraverso una gamma di suggestioni ipnotiche funzionali, attraverso le quali il terapeuta fornisce loro immagini orientate alla soluzione. Partendo dalla definizione degli obiettivi e utilizzando la “ristrutturazione mentale positiva”, nello stato di trance ipnotica all'individuo viene data l'opportunità di immaginarsi in un suo futuro desiderato, in cui si trova e sperimenta una condizione desiderata o una situazione vincente. Ad esempio, una persona terrorizzata dal parlare in pubblico potrebbe immaginare uno scenario in cui si sente invece piena di fiducia, nella situazione di parlare con disinvoltura a un gran numero di persone. Un altro esempio potrebbe essere dato da una persona che soffre di una fobia per il volo (e che dunque rinuncia sistematicamente a tutti i viaggi in aereo), e alla quale proprio con l’ipnosi progressiva le si fa immaginare un'esperienza positiva e distensiva mentre è seduta su un aereo in viaggio. Con l’ipnosi progressiva, grazie alla specifica tecnica l’ipnoterapeuta fa sì che il paziente si immerga nella situazione futura desiderata, e che intervenga su di essa e agisca utilizzando le risorse del proprio sé migliore. La tecnica viene condotta dall’ipnoterapeuta in modo tale da dare al paziente l'opportunità di calarsi nella situazione e negli esiti desiderati e di provare davvero tutte le sensazioni e i sentimenti positivi relativi a ciascuna situazione futura auspicata per sé. E’ pertanto molto importante utilizzare una tecnica di ipnosi progressiva in modo pertinente ed efficace, e tale da  portare il paziente a visualizzare gli scenari futuri nel modo più dettagliato possibile, utilizzando adeguate suggestioni di contenuto o di processo, dirette o indirette. Ci sono varie tecniche di ipnosi progressiva, con le quali il terapeuta può aiutare i pazienti a collocarsi mentalmente nel futuro: è compito dell’ipnoterapeuta selezionare la tecnica di ipnosi progressiva che ritenga più adeguata alla problematica presentata dal paziente: in generale il vantaggio di questa tecnica è che può essere piuttosto veloce ed efficace.

Nel corso della mia esperienza clinica e nella pratica della psicoterapia ho spesso utilizzato l'ipnosi progressiva, integrando proficuamente l'efficacia del processo terapeutico. Qualora fossi interessato a sperimentare l'utilizzo di questa tecnica, anche nel contesto di un percorso breve di psicoterapia, puoi trovare ulteriori informazioni andando alla seguente pagina web: 

Consulenza ipnoterapica

 

Bibliografia

Maggie Phillips Ph.D. & Claire Frederick (1992). “The Use of Hypnotic Age Progressions as Prognostic, Ego-Strengthening, and Integrating Techniques”. American Journal of Clinical Hypnosis, Vol. 35, pp. 95-108.

Ornella Manca Uccheddu & Antonello Viola (2005). “Ipnosi e Suggestione in Psicoterapia”. Giuffrè Editore, Milano.

 

Per informazioni contatta lo studio specialistico:

Dott. Antonello Viola, psicologo-psicoterapeuta

Sedi Cagliari e Quartu S. Elena

Cell. 3200757817 (anche whatsapp)

e-mail: antonello.viola@gmail.com

 

giovedì 28 luglio 2022

Il "Bonus psicologo": cos'è, come funziona, come poterne usufruire

 

Dopo decenni di ritardi e di indifferenza lo stato italiano compie un grande passo per il riconoscimento della salute mentale nel nostro Paese, accreditando l’essenzialità dell’intervento statale per la tutela e il supporto del benessere psicologico della popolazione: ha certamente contribuito a questo processo il forte impatto della situazione pandemica da un punto di vista psicologico. Annunciato da tempo, adesso il Bonus Psicologico in Italia è finalmente realtà: la firma del decreto attuativo della misura, prevista dalla legge n. 15/2022, dà finalmente il via libera ad un incentivo che potrà essere richiesto da migliaia di italiani per sostenere le spese per sedute di psicoterapia fruibili presso specialisti psicologi-psicoterapeuti privati (solo quelli iscritti formalmente nella sezione psicoterapeuti dei relativi Albi degli Ordini degli Psicologi regionali). Il 27 maggio 2022 il ministro della Salute, ha firmato il decreto che attiva il cosiddetto "Bonus Psicologo", finanziato dal Parlamento con 10 milioni di euro. 

Dopo l’avvenuta pubblicazione del Bonus Psicologo in Gazzetta Ufficiale sarà possibile, per chi ha un ISEE fino a 50.000 euro, richiedere un contributo da utilizzare presso gli studi di psicologi iscritti all'albo e abilitati all’esercizio della psicoterapia.

 

Come funzionerà il Bonus Psicologi e come richiederlo? 

Ecco in sintesi, stando alle indicazioni ufficiali aggiornate a luglio di quest’anno, le informazioni su chi ha diritto al bonus psicologo, i requisiti per ottenerlo, dove e come richiederlo online.

Cos’è il Bonus Psicologo

Si tratta di un segnale positivo da parte del Governo che può incoraggiare le persone a prendersi cura di sé e spronarle a scegliere di intraprendere un percorso di cura con uno psicoterapeuta. Spesso, infatti, la resistenza a rivolgersi ad uno psicologo è legata non solo alla paura di cominciare un percorso terapeutico che immaginariamente potrebbe durare troppo tempo (in realtà esistono modelli di psicoterapia breve che si risolvono con poche sedute e in tempi brevi), ma anche dall’aspetto economico e dal costo di una seduta dallo psicologo-psicoterapeuta, essendo questa l’unica categoria di specialisti dell’area sanitaria non inglobata nel sistema di convenzioni con il Sistema Sanitario Nazionale, che sostanzialmente dà la possibilità di usufruire delle prestazioni sanitarie con il pagamento di un ticket.

La novità è che il Bonus Psicologo 2022 mira proprio a rimborsare e contribuire alle spese dei cittadini che soprattutto a causa Covid (ma non solo) hanno avuto, o hanno ancora bisogno di un supporto psicologico e psicoterapeutico.

Come funziona il Bonus Psicologo

Il Bonus Psicologico 2022 è un contributo economico per sostenere le spese di sedute di psicoterapia presso specialisti privati attingendo ai fondi stanziati che valgono 10 milioni di euro.

Gli psicologi e gli psicoterapeuti devono essere regolarmente iscritti nell'elenco degli psicoterapeuti, nell’ambito dell’albo degli psicologi, e comunicare la propria adesione all’iniziativa all’ordine professionale di appartenenza.

Il beneficio è erogato una sola volta e può essere usato come voucher per scontare fino a un massimo di 50 euro per seduta. Tutto dipenderà dal reddito ISEE. La richiesta del bonus psicologo potrà essere effettuata tramite domanda online sul portale INPS.

Requisiti per il Bonus Psicologo 2022

A godere dell’incentivo saranno i cittadini in condizione di malessere e fragilità psicologica, a causa dell’emergenza pandemica e della conseguente crisi socio-economica, che siano nella condizione di beneficiare di un percorso psicoterapeutico. 

L’importo totale del bonus varia in base all'ISEE dei richiedenti che deve essere inferiore a 50 mila euro. Tre le fasce di reddito previste: 

  • 600 euro per le persone con ISEE fino ai 15 mila euro
  • 400 euro per le persone con ISEE tra i 15mila e i 30mila euro
  • 200 euro per le persone con ISEE tra i 30mila e i 50mila euro

Inizialmente, nelle intenzioni del governo, il tetto massimo per il bonus psicologo era di 500 euro, aumentato adesso a 600 euro per quanti hanno un reddito inferiore ai 15mila euro. 

Come richiedere e ottenere il Bonus Psicologo 2022

Il primo passo sarà inoltrare un’apposita domanda. Per poter richiedere il bonus è però necessario aspettare i 30 giorni che, in base alla normativa, devono decorrere dalla pubblicazione del decreto attuativo in Gazzetta Ufficiale (avvenuta il 27/6/2022).

L’Art. 5 dispone, infatti, che entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto “Bonus Psicologo” in Gazzetta Ufficiale, INPS e Ministero della Salute comunichino tramite il proprio sito internet la data dalla quale sarà possibile presentare le domande da inoltrare in via telematica all’INPS, ed il periodo di tempo (non inferiore a 60 giorni) nel quale presentare la petizione.

 

Da quando si potrà richiedere il bonus psicologo?

Sulla base dell’uscita del decreto attuativo del 27 giugno 2022, la data per l’inizio della presentazione delle domande dovrebbe essere comunicata il 27 luglio. Il Bonus Psicologo 2022 potrà essere richiesto all’INPS per sé, per minori su cui si esercita la potestà o per persone di cui si fanno le veci. 

Per le richieste, INPS sta valutando un click day che farebbe terminare abbastanza rapidamente i fondi stanziati per il bonus. È consigliato quindi avere la documentazione necessaria prima possibile, così da poter partecipare alla domanda online.

Come richiedere online il Bonus Psicologo 2022

Una volta comunicato il giorno di partenza per inoltrare la richiesta del bonus, ciascun cittadino deve accedere a un apposito form sul sito INPS per richiederlo online, accertando l’identità tramite:

  • Carta di Identità Elettronica (CIE) 
  • Il Sistema Pubblico per la gestione dell’Identità Digitale (SPID) 
  • oppure la Carta Nazionale dei Servizi (CNS). 

È possibile richiedere il bonus psicologo anche attraverso il contact center INPS, secondo le modalità definite dall’Ente stesso. Ogni cittadino può presentare una sola domanda online. Le richieste saranno gestite da INPS fino a esaurimento delle risorse finanziarie rese disponibili dal Ministero.

Erogazione del bonus 

L’assegnazione del beneficio è garantita, in base all’ordine di arrivo delle domande, anche se il Ministero della Salute ha specificato che si privilegerà chi ha un ISEE più basso. Prima si compila ed invia online la propria domanda, maggiore sarà la possibilità che essa venga accolta. 

Graduatorie 

Terminato il periodo di presentazione della domanda per il Bonus Psicologo 2022, l’INPS redige le graduatorie, valide fino ad esaurimento delle risorse, distinte per regione e provincia autonoma di residenza. 

L’Istituto individua i beneficiari sulla base dell’ammontare delle risorse disponibili (10 milioni di euro), comunica ai beneficiari l’accoglimento della domanda e contestualmente associa e comunica a ciascun beneficiario un codice univoco. L’elaborazione delle graduatorie da parte dell'INPS potrebbe richiedere tempo; non è detto, pertanto, che l’incentivo sia immediatamente spendibile.

Scadenza beneficio

Il bonus psicologo deve essere utilizzato entro 180 giorni dalla data di accoglimento della domanda. Decorso tale termine il codice univoco è automaticamente annullato e le risorse non utilizzate sono riassegnate nel rispetto dell’ordine della graduatoria regionale o provinciale.

Cosa deve fare il beneficiario del bonus?

Il cittadino deve semplicemente comunicare il proprio codice univoco al professionista scelto ai fini della prenotazione: se già conosci uno specialista psicologo-psicoterapeuta puoi chiedergli se ha aderito all’iniziativa dando la sua disponibilità, oppure se non conosci nessuno puoi fare una ricerca sul sito dell’Ordine degli Psicologi della tua regione (per la Sardegna https://psicosardegna.it/) o sul sito dell’Ordine Nazionale degli Psicologi. Sarà poi il professionista, una volta erogata la prestazione, ad emettere fattura sulla piattaforma Inps segnalando il codice univoco del beneficiario, che quindi non dovrà anticipare i soldi del contributo

L'ente previdenziale provvederà direttamente alla remunerazione delle prestazioni effettivamente erogate dai professionisti. Il pagamento avviene per seduta singola sino all’ammontare del ‘bonus’ assegnato al singolo cittadino. 

Attenzione: ti ricordo che sarà possibile usufruire dell’incentivo solo con gli psicoterapeuti che abbiano aderito all’iniziativa. La lista sarà pubblicata sul sito del Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi e sui siti degli ordini regionali e provinciali. 

Qualora fossi interessato, ti anticipo che come psicologo-psicoterapeuta regolarmente iscritto all’Albo nella sezione psicoterapeuti, darò ampia disponibilità all’utilizzo del bonus psicologo a tutti i pazienti che me ne dovessero fare richiesta. Ai nuovi pazienti sarà inoltre applicata una promozione per le prime 5 sedute che avranno il costo di 40 € ciascuna (e non 50 €), aggiungendosi dunque un ulteriore risparmio. Per informazioni visita la seguente pagina web:

psicologi-psicoterapeuti-cagliari.it/psicologi-cagliari-promozione

Ecco in breve a seguire in un semplice schema, un vademecum messo a disposizione dall’Ordine degli Psicologi della Regione Sardegna: