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mercoledì 15 marzo 2023

LA NEUROCEZIONE E LA TEORIA POLIVAGALE IN PSICOTERAPIA

 

La scala polivagale, così come concettualizzata da Deb Dana

 

La neurocezione è un concetto recentemente introdotto da Stephen Porges (direttore fondatore del “Traumatic Stress Research Consortium” e professore di psichiatria presso l'Università della Carolina del Nord) nella sua teoria polivagale, un modello teorico di spiccata e riconosciuta rilevanza per la psicoterapia

Questa teoria, alla cui diffusione ha pure ampiamente contribuito Deb Dana (medico e consulente specializzata nel trattamento del trauma complesso,  Coordinatrice del Traumatic Stress Research Consortium del Kinsey Institut e relatrice di fama internazionale, con la quale ho avuto il piacere di fare un percorso di formazione) cerca di spiegare il funzionamento della parte del nostro sistema nervoso su cui non abbiamo alcun controllo volontario, il sistema nervoso autonomo, e quali siano le possibili implicazioni in psicoterapia. Porges concettualizza la neurocezione come il processo attraverso il quale i nostri circuiti neuronali discriminano se per noi una situazione o una persona sono pericolosi o minacciosi, oppure se al contrario con ciò possiamo sentirci al sicuro senza dover implementare strategie difensive di lotta o fuga o di immobilizzazione.

È importante notare che questo processo si verifica senza la partecipazione della nostra coscienza, cioè avviene ancor prima della percezione cosciente. In primo luogo viene valutato il rischio o la minaccia della situazione: nel caso in cui venga valutata come sicura, i meccanismi difensivi (mediati dal nostro sistema nervoso simpatico) vengono disattivati, ​​per poter essere coinvolti nei comportamenti di connessione sociale. Pertanto, per esempio, persone a noi note o anche estranee, che abbiano un tono di voce e un'espressione facciale adeguati e caldi, promuovono un senso di sicurezza interiore che ci consente di interagire socialmente con loro. Altrimenti avvertiremo una sensazione di disagio o più direttamente di pericolo, che ci porterà ad adottare atteggiamenti e comportamenti difensivi, la cui connotazione, intensità e modulazione saranno direttamente legati all’intensità della percezione di minaccia. Allo stesso modo, se ci riferiamo all’infanzia quale periodo evolutivo fondante e strutturante, un bambino può sentirsi al sicuro e interagire serenamente tra risate e balbettii con la sua figura di attaccamento, se percepita come oggetto relazionale rassicurante, oppure piangere cercando sicurezza in presenza di uno sconosciuto o anche quando lo stesso caregiver sia percepito come una minaccia. Per effettuare questa valutazione di sicurezza vengono prese in considerazione sia le circostanze ambientali che le circostanze viscerali interne, cioè le informazioni che i nostri organi interni inviano al nostro cervello, quindi la nostra valutazione della situazione a livello preconscio si colora anche delle informazioni che provengono dal nostro corpo.

Questo processo ha importanti implicazioni per la psicoterapia, dal momento che una neurocezione del pericolo può essere promossa dalla storia dell'attaccamento o dai ricordi traumatici

Così una persona può mostrare strategie difensive (reazioni frequenti, pervasive e caotiche di lotta o fuga, oppure reazioni dissociative di immobilizzazione) nonostante la sua valutazione cosciente della situazione non indichi alcun pericolo oggettivo attuale. 

Pertanto in psicoterapia è molto importante consapevolizzare il paziente al riguardo delle sue risposte autonomiche disadattive, cercare di mapparle e successivamente trasformarle attraverso un progressivo riprocessamento mediato dalle varie tecniche utilizzate dalla stessa psicoterapia.

La teoria polivagale può essere proficuamente utilizzata in psicoterapia per il trattamento di una vasta gamma di condizioni di disagio psicologico, in particolar modo per i disturbi ansiosi, depressivi e dissociativi, e in tutte quelle condizioni disadattivi in cui siano presenti queste componenti.

La mia pratica clinica della psicoterapia è improntata a un approccio integrativo, in cui all'occorrenza utilizzo tecniche mediate dalla teoria polivagale in psicoterapia. 

Ricevo nelle due sedi dello studio, a Cagliari e a Settimo San Pietro/Sinnai. Qualora interessato/a puoi trovare ulteriori informazioni sui servizi offerti e costi nel mio sito web: www.psicologi-psicoterapeuti-cagliari.it


Bibliografia

Stephen W. Porges , Deb Dana (2018). “Clinical Applications of the Polyvagal Theory: The Emergence of Polyvagal-Informed Therapies”. Norton Series on Interpersonal Neurobiology).  W. W. Norton & Company; 1st edition.

Deb Dana (2018).  “The Polyvagal Theory in Therapy: Engaging the Rhythm of Regulation”. WW Norton & Co.

 

 

 

domenica 18 settembre 2022

COME LA PSICOTERAPIA PUO’ PROMUOVERE LA RESILIENZA DELLA PERSONALITA’



Per promuovere la resilienza della personalità è importante rafforzare alcune importanti risorse interiori dell’Ego. Nell’ambito di un sano sviluppo psicologico queste risorse si strutturano in modo armonico durante le prime fasi evolutive, infanzia, fanciullezza, adolescenza, poi consentendo all’adulto  un livello di adattamento psico-sociale funzionale. Talvolta però varie vicissitudini contrassegnano e impattano negativamente sulla vita di un individuo, non consentendo un regolare sviluppo di queste risorse interne, e determinando di conseguenza condizioni di malessere psichico ed esistenziale.

Vediamo dunque quali sono alcune di queste importanti risorse della personalità, sulla quali in certi casi la psicoterapia può essere di aiuto supportandone lo sviluppo:

  • Rispetto di sé: sviluppare un sano livello di autostima permette all’individuo di essere meno vulnerabile alle critiche esterne e di credere maggiormente in se stesso, sviluppando la fiducia necessaria per superare le avversità. 
  • Auto-compassione: la maturazione di un atteggiamento stabile di gentilezza verso se stessi aiuta ad affrontare in modo positivo i fallimenti.
  • Empatia: lo sviluppo della facoltà di comprendere gli altri e di rappresentarsene gli stati interni permette di essere aperti alle diversità di opinioni e accettarle con maggiore facilità, e questo predispone ad un miglior adattamento ai cambiamenti.
  • Abilità sociali: lo sviluppo della capacità di mantenere amicizie, gestire i conflitti, lavorare in squadra sono tutte capacità importanti che, se ben sfruttate, possono aiutare a superare momenti difficili; inoltre, la rete sociale è un aiuto imprescindibile nel momento del bisogno.
  • Autoregolazione emotiva: consiste nella capacità di abbassare il livello, di modulare l’intensità di ciò che sentiamo, portandola a un livello che sia tollerabile e gestibile e che ci consenta di essere completamente presenti nel qui e ora, per scegliere con maggiore consapevolezza come agire o rispondere a uno stimolo. Autoregolazione emotiva significa essere in grado di contenere le proprie reazioni di fronte a stimoli esterni emotivamente significativi e gestire emozioni impegnative e importanti quali rabbia, eccitazione, ansia, depressione e paura senza agirle (acting-out) su se stessi, sugli altri o sul contesto. Un’elevata tensione emotiva, quando non associata a capacità di autoregolazione, può sfociare in comportamenti di acting-out che sono evolutivamente normali nei bambini piccoli, ma che diventano disfunzionali e pericolosi mano a mano che si cresce, e ci si ritrova a confrontarsi con contesti di vita in cui è fondamentale essere in grado di rispettare regole e comportarsi in maniera coerente con circostanze e situazioni differenti.


Per informazioni contatta lo studio:

Dott. Antonello Viola
Studio Specialistico di Psicoterapia e Consulenza Psicologica-Psicodiagnostica
Sedi Settimo San Pietro e Cagliari
Cell. 3200757817 (anche whatsapp)
e-mail: antonello.viola@gmail.com 
web:  www.psicologi-psicoterapeuti-cagliari.it

martedì 4 febbraio 2020

Perché andare dallo psicologo/psicoterapeuta, quali gli obiettivi fondamentali e i benefici del counseling psicologico e della psicoterapia





Perché andare dallo psicologo/psicoterapeuta,
quali gli obiettivi fondamentali e i benefici del counseling psicologico 
e della psicoterapia


Innanzitutto è fondamentale avere chiara la distinzione tra le specifiche connotazioni professionali e le basilari linee d’intervento tra psicologo, psichiatra, psicologo-psicoterapeuta, psichiatra-psicoterapeuta, così come ho sintetizzato precedentemente (vedi articolo). Fatta questa distinzione, e sempre tenendo a mente che lo psicologo non lavora coi farmaci e dunque non li prescrive, è fondamentale avere ben chiaro che chi va dallo psicologo/psicoterapeuta non è “pazzo” come alcune persone ignoranti e disinformate ancora credono: infatti, partendo dalla premessa che lo psicologo/psicoterapeuta interviene anche in aree d’azione che niente hanno a che fare con il malessere mentale (per esempio orientamento scolastico e lavorativo e selezione, mediazione dei conflitti, sostegno alla genitorialità, sviluppo della personalità, gestione delle emozioni, elaborazione del lutto, relazioni interpersonali, terapia di coppia, ecc.), pure quando lo psicologo/psicoterapeuta interviene su problematiche inerenti al malessere psicologico, offre fondamentalmente una relazione di sostegno e d’aiuto basata principalmente sull’ascolto e sull’utilizzo di tecniche che siano volte sostanzialmente alla mobilitazione delle risorse psichiche sane e adattive dell’individuo ed allo sviluppo armonico della sua personalità. Inoltre, tutto il lavoro dello psicologo/psicoterapeuta è rivolto alla rimozione-risoluzione delle cause che si pongono alla base e che sostengono il malessere psichico (e dunque le cause dei sintomi): pertanto questo tipo d’intervento lo distingue sostanzialmente dall’intervento psicofarmacologico (quello dello psichiatra), che invece agisce  specificamente soltanto sui sintomi, intervenendo farmacologicamente sulla "chimica" del cervello (i farmaci ad azione psicotropa regolano i flussi di determinati neurotrasmettitori). E’ altresì importante ricordare che in alcuni casi, quelli in cui i sintomi del malessere siano di una certa gravità, la psicoterapia può essere più efficace se accompagnata da un sostegno psicofarmacologico transitorio: si tratta di quei casi in cui lo psicologo/psicoterapeuta, tenendo conto della gravità della condizione di disagio psicologico del paziente, può ritenere opportuno suggerire il ricorso contestuale alla terapia farmacologica e dunque l’invio da uno psichiatra che prescriva un adeguato trattamento psicofarmacologico.
Mentre nel nostro paese, purtroppo, la figura dello psicologo e dello psicoterapeuta non sono state ancora inglobate in modo capillare nel tessuto del “Sistema Sanitario Nazionale”, come invece per tutte le altre figure specialistiche (si ricordi che lo psicologo-psicoterapeuta ha una specializzazione al pari dei cardiologi, neurologi, psichiatri, ginecologi, oculisti, ecc.), in altri paesi europei e soprattutto negli U.S.A. in varie forme e modalità  questo è già accaduto, rendendo più facilmente accessibile alla popolazione il supporto psicologico e psicoterapeutico: in questi paesi la presenza e la disponibilità di uno psicologo è molto facilmente accessibile, e dunque è ormai divenuto capillare il ricorso della popolazione al sostegno psicologico (paesi in cui quasi tutti i cittadini hanno il loro psicologo di riferimento, esattamente come da noi il medico di base).  Fatta questa considerazione è triste pensare che nel nostro paese viviamo in un sistema in cui la classe politica ancora non ha recepito appieno l’importanza dell’intervento psicologico-psicoterapeutico per la salute, salute così come concepita nella sua articolazione globale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): infatti non può esistere una condizione di salute laddove non vi sia una condizione di equilibrio e di armonia psicologica, e dunque una larga misura di patologie fisiologiche si sviluppano da una condizione di malessere psichico. Ne consegue che uno Stato che nei suoi organi governativi sia inconsapevole, disattento, negligente al riguardo dell’importanza delle garanzie di supporto psicologico e psicoterapeutico, non abbia abbastanza a cuore la salute della sua popolazione. Ed è questo il motivo fondamentale per cui, a causa della negligenza dei nostri organi governativi, finora il supporto psicologico e psicoterapeutico è ampiamente affidato alla pratica professionale privata, a discapito della popolazione e soprattutto di tutti coloro che economicamente non possono permettersi di ricorrere a un sostegno psicologico e psicoterapeutico qualificato. Soltanto nel corso dell'ultimo anno il governo ha varato una riforma che ha messo in campo il cosiddetto "bonus psicologo" (clicca sul link per ulteriori informazioni), una sorta di aiuto economico che concederà a un numero piuttosto limitato di cittadini che ne faranno richiesta (tramite il portale web dell'Inps) e che avranno la fortuna di rientrare nelle graduatorie, beneficiando di una cifra di 600, o 400 o 200 € a seconda della fascia di reddito con certificazione ISEE: è molto poco, ma speriamo sia l'alba di una riforma molto più ampia ed essenziale che lo Stato, nei suioi apparati governativi, dovrebbe realizzare nell'ambito del suo Sistema Sanitario Nazionale. 
Ma lasciamo cadere queste note dolenti e vediamo di chiarire quali possono essere gli obbiettivi e i benefici della consulenza psicologica e della psicoterapia, sempre partendo dalla premessa che il grado di specializzazione di uno psicologo è inferiore a quello di uno psicologo-psicoterapeuta, e che l’intervento di consulenza psicologica (che può essere svolto dallo psicologo e anche dallo psicologo-psicoterapeuta) è meno articolato e profondo della psicoterapia (che può essere svolta soltanto dallo psicologo-psicoterapeuta o dallo psichiatra-psicoterapeuta, ma non dallo psicologo non psicoterapeuta).
Quando andrai da uno psicologo o da uno psicoterapeuta il lavoro svolto sarà sempre orientato al raggiungimento dei seguenti obbiettivi e benefici fondamentali:

· l’attenuazione o la scomparsa dei sintomi (riduzione ansia, depressione, psicosomatizzazioni, stress, ecc.)
·        lo sviluppo dell’insight (presa di coscienza e consapevolezza)
·        l’incremento del proprio senso di agency (senso di padronanza della propria vita e di azione, consapevolezza delle proprie potenzialità, capacità progettuali, proattività)
·        il rafforzamento o il consolidamento del proprio senso di identità (autenticità, auto-accettazione, senso esistenziale, differenziazione del Sé)
·        l’incremento dell’autostima, realisticamente fondata (fiducia in se stessi)
·        il miglioramento nel riconoscere e gestire le proprie emozioni e i propri sentimenti (stabilità emotiva, intelligenza emotiva, comunicazione)
·        l’aumento della forza dell’Ego e della coesione del Sé (resilienza, assertività)
·        l’espansione della capacità di amare, lavorare, e dipendere appropriatamente dagli altri (relazioni migliori, produttività, comunicazione efficace)

Quando inizi un percorso di consulenza psicologica (intervento tipicamente breve) tieni sempre a mente che lo spettro d’azione di questo tipo d’intervento è limitato, e che molto difficilmente può agire sulla struttura della tua personalità. Quando dovessi iniziare un percorso di psicoterapia, ricordati che la frequenza e la durata del lavoro psicoterapeutico è molto importante, e che per condurre un lavoro dotato di continuità, di senso e di buona efficacia, la frequenza dovrebbe essere auspicabilmente di almeno una seduta alla settimana, e che la durata non dovrebbe essere inferiore alle 20 sedute. Sii inoltre consapevole che per problematiche di lieve entità può essere sufficiente una consulenza psicologica o una psicoterapia breve, ma per problematiche che coinvolgono l’organizzazione e il livello evolutivo della tua personalità, vale a dire difficoltà insite nei pilastri della tua personalità, per avere risultati stabili è necessaria una psicoterapia che vada oltre le 20-30 sedute, ovvero una psicoterapia di media o lunga durata, condotta con continuità e senza interruzioni.


Dott. Antonello Viola
psicologo-psicoterapeuta
Studio Cagliari:
Via San Lucifero, 65
Studio Settimo San Pietro (CA):
Via Basilicata, 5
Cell: 3200757817
e-mail: antonello.viola@gmail.com
web:   https://psicologo-cagliari-dott-viola.jimdofree.com/
             www.antonelloviola.com
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