giovedì 28 luglio 2022

Il "Bonus psicologo": cos'è, come funziona, come poterne usufruire

 

Dopo decenni di ritardi e di indifferenza lo stato italiano compie un grande passo per il riconoscimento della salute mentale nel nostro Paese, accreditando l’essenzialità dell’intervento statale per la tutela e il supporto del benessere psicologico della popolazione: ha certamente contribuito a questo processo il forte impatto della situazione pandemica da un punto di vista psicologico. Annunciato da tempo, adesso il Bonus Psicologico in Italia è finalmente realtà: la firma del decreto attuativo della misura, prevista dalla legge n. 15/2022, dà finalmente il via libera ad un incentivo che potrà essere richiesto da migliaia di italiani per sostenere le spese per sedute di psicoterapia fruibili presso specialisti psicologi-psicoterapeuti privati (solo quelli iscritti formalmente nella sezione psicoterapeuti dei relativi Albi degli Ordini degli Psicologi regionali). Il 27 maggio 2022 il ministro della Salute, ha firmato il decreto che attiva il cosiddetto "Bonus Psicologo", finanziato dal Parlamento con 10 milioni di euro. 

Dopo l’avvenuta pubblicazione del Bonus Psicologo in Gazzetta Ufficiale sarà possibile, per chi ha un ISEE fino a 50.000 euro, richiedere un contributo da utilizzare presso gli studi di psicologi iscritti all'albo e abilitati all’esercizio della psicoterapia.

 

Come funzionerà il Bonus Psicologi e come richiederlo? 

Ecco in sintesi, stando alle indicazioni ufficiali aggiornate a luglio di quest’anno, le informazioni su chi ha diritto al bonus psicologo, i requisiti per ottenerlo, dove e come richiederlo online.

Cos’è il Bonus Psicologo

Si tratta di un segnale positivo da parte del Governo che può incoraggiare le persone a prendersi cura di sé e spronarle a scegliere di intraprendere un percorso di cura con uno psicoterapeuta. Spesso, infatti, la resistenza a rivolgersi ad uno psicologo è legata non solo alla paura di cominciare un percorso terapeutico che immaginariamente potrebbe durare troppo tempo (in realtà esistono modelli di psicoterapia breve che si risolvono con poche sedute e in tempi brevi), ma anche dall’aspetto economico e dal costo di una seduta dallo psicologo-psicoterapeuta, essendo questa l’unica categoria di specialisti dell’area sanitaria non inglobata nel sistema di convenzioni con il Sistema Sanitario Nazionale, che sostanzialmente dà la possibilità di usufruire delle prestazioni sanitarie con il pagamento di un ticket.

La novità è che il Bonus Psicologo 2022 mira proprio a rimborsare e contribuire alle spese dei cittadini che soprattutto a causa Covid (ma non solo) hanno avuto, o hanno ancora bisogno di un supporto psicologico e psicoterapeutico.

Come funziona il Bonus Psicologo

Il Bonus Psicologico 2022 è un contributo economico per sostenere le spese di sedute di psicoterapia presso specialisti privati attingendo ai fondi stanziati che valgono 10 milioni di euro.

Gli psicologi e gli psicoterapeuti devono essere regolarmente iscritti nell'elenco degli psicoterapeuti, nell’ambito dell’albo degli psicologi, e comunicare la propria adesione all’iniziativa all’ordine professionale di appartenenza.

Il beneficio è erogato una sola volta e può essere usato come voucher per scontare fino a un massimo di 50 euro per seduta. Tutto dipenderà dal reddito ISEE. La richiesta del bonus psicologo potrà essere effettuata tramite domanda online sul portale INPS.

Requisiti per il Bonus Psicologo 2022

A godere dell’incentivo saranno i cittadini in condizione di malessere e fragilità psicologica, a causa dell’emergenza pandemica e della conseguente crisi socio-economica, che siano nella condizione di beneficiare di un percorso psicoterapeutico. 

L’importo totale del bonus varia in base all'ISEE dei richiedenti che deve essere inferiore a 50 mila euro. Tre le fasce di reddito previste: 

  • 600 euro per le persone con ISEE fino ai 15 mila euro
  • 400 euro per le persone con ISEE tra i 15mila e i 30mila euro
  • 200 euro per le persone con ISEE tra i 30mila e i 50mila euro

Inizialmente, nelle intenzioni del governo, il tetto massimo per il bonus psicologo era di 500 euro, aumentato adesso a 600 euro per quanti hanno un reddito inferiore ai 15mila euro. 

Come richiedere e ottenere il Bonus Psicologo 2022

Il primo passo sarà inoltrare un’apposita domanda. Per poter richiedere il bonus è però necessario aspettare i 30 giorni che, in base alla normativa, devono decorrere dalla pubblicazione del decreto attuativo in Gazzetta Ufficiale (avvenuta il 27/6/2022).

L’Art. 5 dispone, infatti, che entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto “Bonus Psicologo” in Gazzetta Ufficiale, INPS e Ministero della Salute comunichino tramite il proprio sito internet la data dalla quale sarà possibile presentare le domande da inoltrare in via telematica all’INPS, ed il periodo di tempo (non inferiore a 60 giorni) nel quale presentare la petizione.

 

Da quando si potrà richiedere il bonus psicologo?

Sulla base dell’uscita del decreto attuativo del 27 giugno 2022, la data per l’inizio della presentazione delle domande dovrebbe essere comunicata il 27 luglio. Il Bonus Psicologo 2022 potrà essere richiesto all’INPS per sé, per minori su cui si esercita la potestà o per persone di cui si fanno le veci. 

Per le richieste, INPS sta valutando un click day che farebbe terminare abbastanza rapidamente i fondi stanziati per il bonus. È consigliato quindi avere la documentazione necessaria prima possibile, così da poter partecipare alla domanda online.

Come richiedere online il Bonus Psicologo 2022

Una volta comunicato il giorno di partenza per inoltrare la richiesta del bonus, ciascun cittadino deve accedere a un apposito form sul sito INPS per richiederlo online, accertando l’identità tramite:

  • Carta di Identità Elettronica (CIE) 
  • Il Sistema Pubblico per la gestione dell’Identità Digitale (SPID) 
  • oppure la Carta Nazionale dei Servizi (CNS). 

È possibile richiedere il bonus psicologo anche attraverso il contact center INPS, secondo le modalità definite dall’Ente stesso. Ogni cittadino può presentare una sola domanda online. Le richieste saranno gestite da INPS fino a esaurimento delle risorse finanziarie rese disponibili dal Ministero.

Erogazione del bonus 

L’assegnazione del beneficio è garantita, in base all’ordine di arrivo delle domande, anche se il Ministero della Salute ha specificato che si privilegerà chi ha un ISEE più basso. Prima si compila ed invia online la propria domanda, maggiore sarà la possibilità che essa venga accolta. 

Graduatorie 

Terminato il periodo di presentazione della domanda per il Bonus Psicologo 2022, l’INPS redige le graduatorie, valide fino ad esaurimento delle risorse, distinte per regione e provincia autonoma di residenza. 

L’Istituto individua i beneficiari sulla base dell’ammontare delle risorse disponibili (10 milioni di euro), comunica ai beneficiari l’accoglimento della domanda e contestualmente associa e comunica a ciascun beneficiario un codice univoco. L’elaborazione delle graduatorie da parte dell'INPS potrebbe richiedere tempo; non è detto, pertanto, che l’incentivo sia immediatamente spendibile.

Scadenza beneficio

Il bonus psicologo deve essere utilizzato entro 180 giorni dalla data di accoglimento della domanda. Decorso tale termine il codice univoco è automaticamente annullato e le risorse non utilizzate sono riassegnate nel rispetto dell’ordine della graduatoria regionale o provinciale.

Cosa deve fare il beneficiario del bonus?

Il cittadino deve semplicemente comunicare il proprio codice univoco al professionista scelto ai fini della prenotazione: se già conosci uno specialista psicologo-psicoterapeuta puoi chiedergli se ha aderito all’iniziativa dando la sua disponibilità, oppure se non conosci nessuno puoi fare una ricerca sul sito dell’Ordine degli Psicologi della tua regione (per la Sardegna https://psicosardegna.it/) o sul sito dell’Ordine Nazionale degli Psicologi. Sarà poi il professionista, una volta erogata la prestazione, ad emettere fattura sulla piattaforma Inps segnalando il codice univoco del beneficiario, che quindi non dovrà anticipare i soldi del contributo

L'ente previdenziale provvederà direttamente alla remunerazione delle prestazioni effettivamente erogate dai professionisti. Il pagamento avviene per seduta singola sino all’ammontare del ‘bonus’ assegnato al singolo cittadino. 

Attenzione: ti ricordo che sarà possibile usufruire dell’incentivo solo con gli psicoterapeuti che abbiano aderito all’iniziativa. La lista sarà pubblicata sul sito del Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi e sui siti degli ordini regionali e provinciali. 

Qualora fossi interessato, ti anticipo che come psicologo-psicoterapeuta regolarmente iscritto all’Albo nella sezione psicoterapeuti, darò ampia disponibilità all’utilizzo del bonus psicologo a tutti i pazienti che me ne dovessero fare richiesta. Ai nuovi pazienti sarà inoltre applicata una promozione per le prime 5 sedute che avranno il costo di 40 € ciascuna (e non 50 €), aggiungendosi dunque un ulteriore risparmio. Per informazioni visita la seguente pagina web:

psicologi-psicoterapeuti-cagliari.it/psicologi-cagliari-promozione

Ecco in breve a seguire in un semplice schema, un vademecum messo a disposizione dall’Ordine degli Psicologi della Regione Sardegna:

La programmazione neurolinguistica (PNL) in psicoterapia

 


La Programmazione Neurolinguistica in Psicoterapia

La programmazione neurolinguistica (nota comunemente con l’impiego dell’acronimo PNL, in inglese NLP) è un metodo psicoterapeutico utilizzato per cambiare i pensieri e i comportamenti disfunzionali e disadattivi, determinando un processo trasformativo che orienti al raggiungimento dei risultati desiderati. Questo metodo, di orientamento eclettico, può essere proficuamente utilizzato e integrato nel processo psicoterapeutico di trattamento e cura di un’ampia gamma di condizioni di malessere psicologico e disadattive. 

Cominciamo dall’analizzare in sintesi il significato del termine PNL: “programmazione” si riferisce a come noi organizziamo il nostro comportamento attraverso le nostre idee e reazioni, e come queste influiscono su noi e gli altri; “Neuro” si riferisce al nostro processo di pensiero, al modo in cui usiamo i nostri sensi per comprendere ciò che ci accade intorno; “Linguistica” si riferisce alle nostre parole, all’uso che facciamo del linguaggio e come questo influenza noi e chi ci sta intorno.

La popolarità e l’impiego del metodo di “programmazione neurolinguistica” è progressivamente aumentata con una diffusione sempre maggiore, da quando lo stesso metodo è stato introdotto nel corso degli anni '70 del secolo scorso. I suoi usi includono il trattamento dei disturbi d’ansia, come fobie e pensiero ossessivo, scarsa autostima, sindromi depressive, per lo sviluppo personale, il miglioramento delle prestazioni sul posto di lavoro e in generale il recupero o l’acquisizione di un maggiore livello di armonia psichica e serenità personale.

Ma che cos'è la PNL?

La PNL utilizza tecniche percettive, comportamentali e di comunicazione per rendere più facile per le persone cambiare i propri pensieri e azioni. Questo metodo si basa sull'elaborazione del linguaggio, ma non deve essere confuso con il processo di elaborazione del linguaggio naturale, con il quale condivide lo stesso acronimo. La PNL è stata sviluppata dallo psicologo statunitense Richard Bandler e dal filosofo e life coach statunitense John Grinder, che partirono dalla convinzione che fosse possibile identificare i modelli di pensieri e comportamenti di individui di successo e insegnarli agli altri. Nonostante la mancanza di prove empiriche a sostegno, Bandler e Grinder hanno pubblicato due libri, The Structure of Magic I e II , e da allora il metodo PNL è decollato. La sua popolarità era in parte dovuta alla sua versatilità nell'affrontare i molti diversi problemi e le difficoltà che le persone devono affrontare nella vita di tutti i giorni

Come funziona?

Le diverse interpretazioni della PNL ne rendono un po’ difficile la definizione: essa si fonda sull'idea che le persone operano secondo "mappe mentali” interne del mondo, che apprendono attraverso esperienze sensoriali. Sostanzialmente la PNL cerca di rilevare e modificare pregiudizi o limitazioni inconsce della mappa del mondo di un individuo. La PNL non è ipnositerapia, anche se ne condivide alcuni principi, essa opera invece attraverso l'utilizzo consapevole del linguaggio per apportare cambiamenti nei pensieri e nei comportamenti disfunzionali, trasformandoli in configurazioni più adattive .
Ad esempio, una caratteristica centrale della PNL è l'idea che una persona abbia sviluppato una preferenza elettiva verso un sistema sensoriale, noto come “sistema rappresentativo preferito” o PRS. I terapeuti possono rilevare questa preferenza attraverso il linguaggio. Frasi come "Vedo il tuo punto" possono segnalare un PRS visivo; oppure "Ho sentito il tuo punto" può segnalare un PRS uditivo. Un terapeuta della PNL identificherà il PRS di una persona e baserà il proprio quadro terapeutico attorno ad esso: tale quadro nel suo processo comporterà l’applicazione di una serie di tecniche volte alla creazione del rapporto, la raccolta di informazioni e la definizione di obiettivi.Modellazione, azione e comunicazione efficace sono elementi chiave della programmazione neurolinguistica. La convinzione è che se un individuo può capire come un'altra persona porta a termine un compito, il processo può essere copiato e comunicato ad altri in modo che anche loro possano portare a termine il compito. I fautori della programmazione neurolinguistica propongono che ognuno abbia una mappa personale della realtà. Coloro che praticano la PNL analizzano la propria e altre prospettive per creare una panoramica sistematica di una situazione: comprendendo una serie di prospettive, l'utente della PNL ottiene informazioni. I sostenitori di questa scuola di pensiero credono che i sensi siano vitali per elaborare le informazioni disponibili e che il corpo e la mente si influenzino a vicenda. La programmazione neurolinguistica è un approccio esperienziale. Pertanto, se una persona vuole capire un'azione, deve eseguire quella stessa azione per imparare dall'esperienza. I professionisti della PNL credono che esistano gerarchie naturali di apprendimento, comunicazione e cambiamento. I sei livelli logici di cambiamento sono:
  • Scopo e spiritualità :  questo può essere il coinvolgimento in qualcosa di più grande di se stessi, come la religione, l'etica o un altro sistema. Questo è il più alto livello di cambiamento.
  • Identità: l'identità è la persona che percepisci di essere, e include le tue responsabilità e i ruoli che svolgi nella vita.
  • Credenze e valori: questi sono il tuo sistema di credenze personale e le questioni che contano per te.
  • Capacità e abilità: queste sono le tue capacità e cosa puoi fare.
  • Comportamenti: i comportamenti sono le azioni specifiche che esegui.
  • Ambiente: il tuo ambiente è il tuo contesto o ambiente, comprese le altre persone intorno a te. Questo è il livello di cambiamento più basso.

Lo scopo di ogni livello logico è organizzare e dirigere le informazioni al di sotto di esso. Di conseguenza, apportare una modifica a un livello inferiore può causare modifiche a un livello superiore. Tuttavia, secondo la teoria della PNL, apportare una modifica a un livello superiore comporterà anche modifiche ai livelli inferiori.

Tecniche

La pratica della PNL si sviluppa entro un campo ampio di varie tecniche, che generalmente includono quanto segue:
  •  Anchoring : commutare certe esperienze sensoriali in fattori grilletto d’innesco per determinati stati emotivi funzionali.

  • Rapporto : il professionista si sintonizza con la persona plasmando i suoi comportamenti fisici su quelli del paziente per migliorare la comunicazione e la risposta attraverso l'empatia.
  • Swish pattern : consiste nel cambiamento dei modelli di comportamento o di pensiero per raggiungere un risultato desiderato anziché un risultato indesiderato.
  • Dissociazione visiva/cinestesica (VKD): le tecniche sono volte a rimuovere pensieri e sentimenti negativi associati a un evento passato.

La PNL viene utilizzata come metodo di sviluppo personale attraverso la promozione di abilità come l'autoriflessione, la fiducia e la comunicazione. I professionisti della PNL hanno applicato il metodo anche commercialmente, per aiutare i professionisti del settore a raggiungere obiettivi orientati allo sviluppo del loro lavoro, come il miglioramento della produttività. Più ampiamente la PNL è stata applicata come terapia per disturbi psicologici, tra i quali fobie, depressione, disturbi d'ansia generalizzati, disturbo da stress post-traumatico e altri tipi di condizioni di malessere psicologico. 

La programmazione neurolinguistica in psicoterapia  

Un concetto fondamentale della PNL può essere riassunto dal detto: "La mappa non è il territorio", perché evidenzia le differenze tra credenza e realtà. Sottolinea che ogni persona opera all'interno della propria prospettiva piuttosto che da un luogo di ogettività. I fautori della PNL credono che la percezione del mondo da parte di tutti sia distorta, limitata e unica. Un terapeuta che pratica la PNL deve quindi capire come una persona in trattamento percepisce la propria “mappa” e l'effetto che questa percezione può avere sui pensieri e sul comportamento di quella persona. La mappa del mondo di un individuo è formata dai dati ricevuti attraverso i sensi. Queste informazioni possono essere uditive, visive, olfattive, gustative o cinestetiche. I professionisti della PNL ritengono che queste informazioni differiscano individualmente in termini di qualità e importanza e che ogni persona elabora le esperienze utilizzando un sistema rappresentativo primario (PRS). Affinché un terapeuta della PNL possa lavorare efficacemente con una persona in trattamento, il terapeuta deve tentare di abbinare il PRS di quell'individuo per utilizzare la sua mappa personale. I professionisti della PNL ritengono che sia possibile accedere ai sistemi di rappresentazione utilizzando segnali, come i movimenti oculari.  I terapeuti della PNL lavorano con le persone per comprendere i loro modelli di pensiero e comportamentali, lo stato emotivo e le aspirazioni. Esaminando la mappa di una persona, il terapeuta può aiutarla a trovare e rafforzare le abilità che le servono meglio e aiutarla a sviluppare nuove strategie per sostituire quelle improduttive. Questo processo può aiutare le persone in terapia a raggiungere gli obiettivi del trattamento. I sostenitori della PNL affermano che l'approccio produce risultati rapidi e duraturi e migliora la comprensione dei modelli cognitivi e comportamentali. La PNL cerca anche di costruire una comunicazione efficace tra i processi mentali consci e inconsci, per aiutare le persone ad aumentare la creatività e le capacità di risoluzione dei problemi. Alcuni sostenitori della PNL confrontano l'approccio alla terapia cognitivo comportamentale (CBT), ma affermano che i cambiamenti positivi possono essere apportati con la PNL in meno tempo.

Sin dalla sua creazione, la programmazione neurolinguistica è stata utilizzata per trattare un'ampia gamma di problemi. Questi includono:

  • Ansia , fobie e panico
  • Problemi di comunicazione
  • Stress post traumatico
  • Depressione
  • Iperattività da deficit di attenzione
  • Dipendenza
  • Schizofrenia
  • Ossessioni e compulsioni
  • Personalità borderline

Nella mia pratica della psicoterapia quando lo ritengo opportuno utilizzo tecniche di PNL, allo scopo di velocizzare il processo terapeutico e il raggiungimento degli obiettivi terapeutici.

 

Per informazioni e per prenotare una seduta:

 

Dott. Antonello Viola, psicologo-psicoterapeuta 

Studio Quartu S. Elena: via Irlanda, 2

Studio Cagliari: via S. Lucifero 65

Contatta lo studio al n. 3200757817 (anche whatsapp)

e-mail: antonello.viola@gmail.com



 

martedì 4 febbraio 2020

Perché andare dallo psicologo/psicoterapeuta, quali gli obiettivi fondamentali e i benefici del counseling psicologico e della psicoterapia





Perché andare dallo psicologo/psicoterapeuta,
quali gli obiettivi fondamentali e i benefici del counseling psicologico 
e della psicoterapia


Innanzitutto è fondamentale avere chiara la distinzione tra le specifiche connotazioni professionali e le basilari linee d’intervento tra psicologo, psichiatra, psicologo-psicoterapeuta, psichiatra-psicoterapeuta, così come ho sintetizzato precedentemente (vedi articolo). Fatta questa distinzione, e sempre tenendo a mente che lo psicologo non lavora coi farmaci e dunque non li prescrive, è fondamentale avere ben chiaro che chi va dallo psicologo/psicoterapeuta non è “pazzo” come alcune persone ignoranti e disinformate ancora credono: infatti, partendo dalla premessa che lo psicologo/psicoterapeuta interviene anche in aree d’azione che niente hanno a che fare con il malessere mentale (per esempio orientamento scolastico e lavorativo e selezione, mediazione dei conflitti, sostegno alla genitorialità, sviluppo della personalità, gestione delle emozioni, elaborazione del lutto, relazioni interpersonali, terapia di coppia, ecc.), pure quando lo psicologo/psicoterapeuta interviene su problematiche inerenti al malessere psicologico, offre fondamentalmente una relazione di sostegno e d’aiuto basata principalmente sull’ascolto e sull’utilizzo di tecniche che siano volte sostanzialmente alla mobilitazione delle risorse psichiche sane e adattive dell’individuo ed allo sviluppo armonico della sua personalità. Inoltre, tutto il lavoro dello psicologo/psicoterapeuta è rivolto alla rimozione-risoluzione delle cause che si pongono alla base e che sostengono il malessere psichico (e dunque le cause dei sintomi): pertanto questo tipo d’intervento lo distingue sostanzialmente dall’intervento psicofarmacologico (quello dello psichiatra), che invece agisce  specificamente soltanto sui sintomi, intervenendo farmacologicamente sulla "chimica" del cervello (i farmaci ad azione psicotropa regolano i flussi di determinati neurotrasmettitori). E’ altresì importante ricordare che in alcuni casi, quelli in cui i sintomi del malessere siano di una certa gravità, la psicoterapia può essere più efficace se accompagnata da un sostegno psicofarmacologico transitorio: si tratta di quei casi in cui lo psicologo/psicoterapeuta, tenendo conto della gravità della condizione di disagio psicologico del paziente, può ritenere opportuno suggerire il ricorso contestuale alla terapia farmacologica e dunque l’invio da uno psichiatra che prescriva un adeguato trattamento psicofarmacologico.
Mentre nel nostro paese, purtroppo, la figura dello psicologo e dello psicoterapeuta non sono state ancora inglobate in modo capillare nel tessuto del “Sistema Sanitario Nazionale”, come invece per tutte le altre figure specialistiche (si ricordi che lo psicologo-psicoterapeuta ha una specializzazione al pari dei cardiologi, neurologi, psichiatri, ginecologi, oculisti, ecc.), in altri paesi europei e soprattutto negli U.S.A. in varie forme e modalità  questo è già accaduto, rendendo più facilmente accessibile alla popolazione il supporto psicologico e psicoterapeutico: in questi paesi la presenza e la disponibilità di uno psicologo è molto facilmente accessibile, e dunque è ormai divenuto capillare il ricorso della popolazione al sostegno psicologico (paesi in cui quasi tutti i cittadini hanno il loro psicologo di riferimento, esattamente come da noi il medico di base).  Fatta questa considerazione è triste pensare che nel nostro paese viviamo in un sistema in cui la classe politica ancora non ha recepito appieno l’importanza dell’intervento psicologico-psicoterapeutico per la salute, salute così come concepita nella sua articolazione globale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): infatti non può esistere una condizione di salute laddove non vi sia una condizione di equilibrio e di armonia psicologica, e dunque una larga misura di patologie fisiologiche si sviluppano da una condizione di malessere psichico. Ne consegue che uno Stato che nei suoi organi governativi sia inconsapevole, disattento, negligente al riguardo dell’importanza delle garanzie di supporto psicologico e psicoterapeutico, non abbia abbastanza a cuore la salute della sua popolazione. Ed è questo il motivo fondamentale per cui, a causa della negligenza dei nostri organi governativi, finora il supporto psicologico e psicoterapeutico è ampiamente affidato alla pratica professionale privata, a discapito della popolazione e soprattutto di tutti coloro che economicamente non possono permettersi di ricorrere a un sostegno psicologico e psicoterapeutico qualificato. Soltanto nel corso dell'ultimo anno il governo ha varato una riforma che ha messo in campo il cosiddetto "bonus psicologo" (clicca sul link per ulteriori informazioni), una sorta di aiuto economico che concederà a un numero piuttosto limitato di cittadini che ne faranno richiesta (tramite il portale web dell'Inps) e che avranno la fortuna di rientrare nelle graduatorie, beneficiando di una cifra di 600, o 400 o 200 € a seconda della fascia di reddito con certificazione ISEE: è molto poco, ma speriamo sia l'alba di una riforma molto più ampia ed essenziale che lo Stato, nei suioi apparati governativi, dovrebbe realizzare nell'ambito del suo Sistema Sanitario Nazionale. 
Ma lasciamo cadere queste note dolenti e vediamo di chiarire quali possono essere gli obbiettivi e i benefici della consulenza psicologica e della psicoterapia, sempre partendo dalla premessa che il grado di specializzazione di uno psicologo è inferiore a quello di uno psicologo-psicoterapeuta, e che l’intervento di consulenza psicologica (che può essere svolto dallo psicologo e anche dallo psicologo-psicoterapeuta) è meno articolato e profondo della psicoterapia (che può essere svolta soltanto dallo psicologo-psicoterapeuta o dallo psichiatra-psicoterapeuta, ma non dallo psicologo non psicoterapeuta).
Quando andrai da uno psicologo o da uno psicoterapeuta il lavoro svolto sarà sempre orientato al raggiungimento dei seguenti obbiettivi e benefici fondamentali:

· l’attenuazione o la scomparsa dei sintomi (riduzione ansia, depressione, psicosomatizzazioni, stress, ecc.)
·        lo sviluppo dell’insight (presa di coscienza e consapevolezza)
·        l’incremento del proprio senso di agency (senso di padronanza della propria vita e di azione, consapevolezza delle proprie potenzialità, capacità progettuali, proattività)
·        il rafforzamento o il consolidamento del proprio senso di identità (autenticità, auto-accettazione, senso esistenziale, differenziazione del Sé)
·        l’incremento dell’autostima, realisticamente fondata (fiducia in se stessi)
·        il miglioramento nel riconoscere e gestire le proprie emozioni e i propri sentimenti (stabilità emotiva, intelligenza emotiva, comunicazione)
·        l’aumento della forza dell’Ego e della coesione del Sé (resilienza, assertività)
·        l’espansione della capacità di amare, lavorare, e dipendere appropriatamente dagli altri (relazioni migliori, produttività, comunicazione efficace)

Quando inizi un percorso di consulenza psicologica (intervento tipicamente breve) tieni sempre a mente che lo spettro d’azione di questo tipo d’intervento è limitato, e che molto difficilmente può agire sulla struttura della tua personalità. Quando dovessi iniziare un percorso di psicoterapia, ricordati che la frequenza e la durata del lavoro psicoterapeutico è molto importante, e che per condurre un lavoro dotato di continuità, di senso e di buona efficacia, la frequenza dovrebbe essere auspicabilmente di almeno una seduta alla settimana, e che la durata non dovrebbe essere inferiore alle 20 sedute. Sii inoltre consapevole che per problematiche di lieve entità può essere sufficiente una consulenza psicologica o una psicoterapia breve, ma per problematiche che coinvolgono l’organizzazione e il livello evolutivo della tua personalità, vale a dire difficoltà insite nei pilastri della tua personalità, per avere risultati stabili è necessaria una psicoterapia che vada oltre le 20-30 sedute, ovvero una psicoterapia di media o lunga durata, condotta con continuità e senza interruzioni.


Dott. Antonello Viola
psicologo-psicoterapeuta
Studio Cagliari:
Via San Lucifero, 65
Studio Settimo San Pietro (CA):
Via Basilicata, 5
Cell: 3200757817
e-mail: antonello.viola@gmail.com
web:   https://psicologo-cagliari-dott-viola.jimdofree.com/
             www.antonelloviola.com
             www.psicologi-psicoterapeuti-cagliari.it

lunedì 3 febbraio 2020

Chi sono lo psicologo, lo psichiatra e lo psicoterapeuta, come si differenziano e quando recarsi da essi



Chi sono lo psicologo, lo psichiatra e lo psicoterapeuta, 
come si differenziano e quando recarsi da essi


Tuttora esiste ancora una certa disinformazione e confusione al riguardo delle caratteristiche professionali e delle relative funzioni e linee d’intervento dello psicologo, dello psichiatra e dello psicoterapeuta, e proprio in conseguenza di tale confusione talvolta gli utenti non riescono a indirizzarsi correttamente verso la figura specialistica più opportuna, sulla base delle loro esigenze e problematiche. Innanzitutto cerchiamo di chiarire chi sono queste 3 figure professionali:

E’ psicologo colui che ha conseguito una laurea in psicologia (di grado specialistico) e ha superato l’esame di stato per l’abilitazione all’esercizio della libera professione: nel caso in cui lo psicologo eserciti la professione deve essere iscritto a un albo dell’ordine professionale. Lo psicologo ha tutte le competenze per poter effettuare una diagnosi psicologica ed esercitare la consulenza psicologica, ovvero interventi brevi volti alla valutazione, alla cura ed alla riabilitazione psicologica.
E’ psichiatra colui che ha conseguito una laurea in medicina, ha superato l’esame di abilitazione all’esercizio della professione medica, e ha conseguito il diploma di specializzazione post-lauream in psichiatria (generalmente di 5 anni). Nel caso in cui lo psichiatra eserciti la professione deve essere ovviamente iscritto all’albo dell’ordine professionale.
E’ psicoterapeuta uno psicologo o uno psichiatra che abbiano svolto una scuola di specializzazione post-lauream (solitamente quadriennale) in psicoterapia, specializzando le loro competenze di base (di psicologo o di psichiatra) nell’intervento psicoterapeutico, in un indirizzo teorico-pratico specifico: esistono parecchie scuole di specializzazione in psicoterapia, ciascuna orientata a un modello teorico-pratico ben preciso (per esempio: psicoanalitico, psicodinamico, cognitivo-comportamentale, gestaltico, transazionale, bionomico-autogeno, ipnoterapeutico, ecc.).

E’ bene tenere presente che lo psichiatra, dopo la specializzazione in psichiatria, se vuole può legittimamente fregiarsi del titolo di “psicoterapeuta”, avendo ricevuto durante la scuola specialistica in psichiatria una formazione di base in psicoterapia, certamente non ampia ed esaustiva come quella ricevuta da uno psicologo o da uno psichiatra che abbia però frequentato specificamente una scuola di specializzazione in psicoterapia, la sola che può garantire una formazione approfondita ed esaustiva in psicoterapia.

Fatte queste premesse in merito alla formazione specifica di queste 3 figure professionali, vediamo di chiarire ora quali possono essere le linee di intervento seguite da esse, e come scegliere la figura più adatta alle tue esigenze.

Lo psichiatra: essendo un medico con formazione specialistica in psichiatria generalmente imposta il suo intervento sulla valutazione diagnostica (diagnosi psichiatrica) del problema lamentato dal paziente, prescrivendo normalmente un trattamento farmacologico (lo psichiatra ti prescrive la medicina che ritenga più adeguata ad attenuare i tuoi sintomi). A meno che lo psichiatra non sia anche psicoterapeuta (come precedentemente specificato, dunque dotato di diploma di specializzazione in psicoterapia) molto raramente farà anche psicoterapia, vale a dire, difficilmente ti dedicherà un tempo sufficiente (almeno un’ora a seduta) per lavorare con la tua problematica psicologica, utilizzando una serie di tecniche mirate, e con esse cercando di risolvere le cause che determinano il tuo malessere e il tuo disadattamento. Ricorda sempre che il farmaco agisce sui sintomi e non sulle cause di questi: pertanto la medicina può esserti d’aiuto per attenuare i sintomi, ma non per risolvere i fattori causali insiti nel dinamismo della tua personalità. Pertanto, è bene che l’utente sia consapevole che tranne le problematiche di lieve entità, il farmaco non potrà mai risolvere stabilmente il disadattamento e la disfunzionalità psichica, proprio perché non agisce sulla causa del problema. Ne consegue che fintanto che il problema non sia affrontato alla radice (auspicabilmente con una psicoterapia) esso si ripresenterà, costringendo la persona a un’assunzione continuativa del farmaco, con tutti i rischi annessi e connessi.

Lo psicologo: ha una formazione di base che gli consente di inquadrare da un punto di vista diagnostico la problematica psicologica, e di fare un lavoro volto alla riabilitazione, ovvero mobilitare le risorse sane della personalità per il recupero di un livello sufficiente di funzionalità e di adattamento psicologico. Questo lavoro si effettua nei limiti della consulenza psicologica, ovvero interventi brevi (solitamente da 1 a 10 sedute) focalizzate sulla problematica lamentata dal paziente, la chiarificazione e la risoluzione delle cause del problema-disagio. Lo psicologo oltre che fare valutazione, psicodiagnosi e consulenza, può eventualmente indirizzare a una psicoterapia e/o a un trattamento farmacologico: infatti lo psicologo non tratta il problema con i farmaci, essendo questa una prerogativa della linea d’intervento del medico-psichiatra o del medico-neurologo.

Lo psicologo-psicoterapeuta: ha una formazione specialistica che gli consente di effettuare una valutazione psicodiagnostica accurata, e di conseguenza di orientare il suo intervento sulla risoluzione delle cause che si pongono alla base del problema di disadattamento-disfunzionalità psicologica del paziente. Questo specialista può dunque, a seconda della valutazione dell’entità e della configurazione del problema,  basare il suo intervento su un lavoro di consulenza psicologica relativamente breve, o su una psicoterapia, un lavoro usualmente più lungo (solitamente oltre le dieci sedute, tipicamente 10-30 sedute nelle psicoterapie brevi, e oltre le 30 sedute nelle psicoterapie analitiche-psicodinamiche o in tutti gli interventi psicoterapeutici che si propongano di produrre cambiamenti nel dinamismo profondo della personalità). Anche lo psicologo-psicoterapeuta, qualora lo ritenga opportuno, può avviare il paziente alla richiesta di un supporto farmacologico presso uno psichiatra o un neurologo.

Pertanto, alla luce di questo quadro esplicativo dovrebbe essere abbastanza inequivocabile l’esigenza di chiarire da tutto principio il tipo d’intervento e quindi di figura specialistica ricercata:

·    se hai bisogno di una consulenza psicologica, ovvero se hai bisogno di far luce sull’entità del tuo disagio psicologico puoi recarti da uno psicologo, o da uno psicologo-psicoterapeuta;

·    se hai bisogno di capire l’entità del tuo problema e di trattarlo in profondità, fino a produrre dei cambiamenti relativamente stabili e frutto della destrutturazione dei fattori causali del tuo malessere, puoi rivolgerti a uno psicologo-psicoterapeuta oppure a uno psichiatra-psicoterapeuta (in quest’ultimo caso possibilmente accertati se lo psichiatra ha svolto anche una scuola di specializzazione in psicoterapia, e se effettivamente svolge delle sedute sufficientemente lunghe, almeno un’ora, di psicoterapia);

·   se hai bisogno di trattare farmacologicamente il tuo problema rivolgiti a uno psichiatra, o alternativamente a un neurologo: da essi potrai ricevere l’indicazione del trattamento psicofarmacologico più adeguato.


Dott. Antonello Viola
psicologo-psicoterapeuta
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