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lunedì 3 febbraio 2020

Chi sono lo psicologo, lo psichiatra e lo psicoterapeuta, come si differenziano e quando recarsi da essi



Chi sono lo psicologo, lo psichiatra e lo psicoterapeuta, 
come si differenziano e quando recarsi da essi


Tuttora esiste ancora una certa disinformazione e confusione al riguardo delle caratteristiche professionali e delle relative funzioni e linee d’intervento dello psicologo, dello psichiatra e dello psicoterapeuta, e proprio in conseguenza di tale confusione talvolta gli utenti non riescono a indirizzarsi correttamente verso la figura specialistica più opportuna, sulla base delle loro esigenze e problematiche. Innanzitutto cerchiamo di chiarire chi sono queste 3 figure professionali:

E’ psicologo colui che ha conseguito una laurea in psicologia (di grado specialistico) e ha superato l’esame di stato per l’abilitazione all’esercizio della libera professione: nel caso in cui lo psicologo eserciti la professione deve essere iscritto a un albo dell’ordine professionale. Lo psicologo ha tutte le competenze per poter effettuare una diagnosi psicologica ed esercitare la consulenza psicologica, ovvero interventi brevi volti alla valutazione, alla cura ed alla riabilitazione psicologica.
E’ psichiatra colui che ha conseguito una laurea in medicina, ha superato l’esame di abilitazione all’esercizio della professione medica, e ha conseguito il diploma di specializzazione post-lauream in psichiatria (generalmente di 5 anni). Nel caso in cui lo psichiatra eserciti la professione deve essere ovviamente iscritto all’albo dell’ordine professionale.
E’ psicoterapeuta uno psicologo o uno psichiatra che abbiano svolto una scuola di specializzazione post-lauream (solitamente quadriennale) in psicoterapia, specializzando le loro competenze di base (di psicologo o di psichiatra) nell’intervento psicoterapeutico, in un indirizzo teorico-pratico specifico: esistono parecchie scuole di specializzazione in psicoterapia, ciascuna orientata a un modello teorico-pratico ben preciso (per esempio: psicoanalitico, psicodinamico, cognitivo-comportamentale, gestaltico, transazionale, bionomico-autogeno, ipnoterapeutico, ecc.).

E’ bene tenere presente che lo psichiatra, dopo la specializzazione in psichiatria, se vuole può legittimamente fregiarsi del titolo di “psicoterapeuta”, avendo ricevuto durante la scuola specialistica in psichiatria una formazione di base in psicoterapia, certamente non ampia ed esaustiva come quella ricevuta da uno psicologo o da uno psichiatra che abbia però frequentato specificamente una scuola di specializzazione in psicoterapia, la sola che può garantire una formazione approfondita ed esaustiva in psicoterapia.

Fatte queste premesse in merito alla formazione specifica di queste 3 figure professionali, vediamo di chiarire ora quali possono essere le linee di intervento seguite da esse, e come scegliere la figura più adatta alle tue esigenze.

Lo psichiatra: essendo un medico con formazione specialistica in psichiatria generalmente imposta il suo intervento sulla valutazione diagnostica (diagnosi psichiatrica) del problema lamentato dal paziente, prescrivendo normalmente un trattamento farmacologico (lo psichiatra ti prescrive la medicina che ritenga più adeguata ad attenuare i tuoi sintomi). A meno che lo psichiatra non sia anche psicoterapeuta (come precedentemente specificato, dunque dotato di diploma di specializzazione in psicoterapia) molto raramente farà anche psicoterapia, vale a dire, difficilmente ti dedicherà un tempo sufficiente (almeno un’ora a seduta) per lavorare con la tua problematica psicologica, utilizzando una serie di tecniche mirate, e con esse cercando di risolvere le cause che determinano il tuo malessere e il tuo disadattamento. Ricorda sempre che il farmaco agisce sui sintomi e non sulle cause di questi: pertanto la medicina può esserti d’aiuto per attenuare i sintomi, ma non per risolvere i fattori causali insiti nel dinamismo della tua personalità. Pertanto, è bene che l’utente sia consapevole che tranne le problematiche di lieve entità, il farmaco non potrà mai risolvere stabilmente il disadattamento e la disfunzionalità psichica, proprio perché non agisce sulla causa del problema. Ne consegue che fintanto che il problema non sia affrontato alla radice (auspicabilmente con una psicoterapia) esso si ripresenterà, costringendo la persona a un’assunzione continuativa del farmaco, con tutti i rischi annessi e connessi.

Lo psicologo: ha una formazione di base che gli consente di inquadrare da un punto di vista diagnostico la problematica psicologica, e di fare un lavoro volto alla riabilitazione, ovvero mobilitare le risorse sane della personalità per il recupero di un livello sufficiente di funzionalità e di adattamento psicologico. Questo lavoro si effettua nei limiti della consulenza psicologica, ovvero interventi brevi (solitamente da 1 a 10 sedute) focalizzate sulla problematica lamentata dal paziente, la chiarificazione e la risoluzione delle cause del problema-disagio. Lo psicologo oltre che fare valutazione, psicodiagnosi e consulenza, può eventualmente indirizzare a una psicoterapia e/o a un trattamento farmacologico: infatti lo psicologo non tratta il problema con i farmaci, essendo questa una prerogativa della linea d’intervento del medico-psichiatra o del medico-neurologo.

Lo psicologo-psicoterapeuta: ha una formazione specialistica che gli consente di effettuare una valutazione psicodiagnostica accurata, e di conseguenza di orientare il suo intervento sulla risoluzione delle cause che si pongono alla base del problema di disadattamento-disfunzionalità psicologica del paziente. Questo specialista può dunque, a seconda della valutazione dell’entità e della configurazione del problema,  basare il suo intervento su un lavoro di consulenza psicologica relativamente breve, o su una psicoterapia, un lavoro usualmente più lungo (solitamente oltre le dieci sedute, tipicamente 10-30 sedute nelle psicoterapie brevi, e oltre le 30 sedute nelle psicoterapie analitiche-psicodinamiche o in tutti gli interventi psicoterapeutici che si propongano di produrre cambiamenti nel dinamismo profondo della personalità). Anche lo psicologo-psicoterapeuta, qualora lo ritenga opportuno, può avviare il paziente alla richiesta di un supporto farmacologico presso uno psichiatra o un neurologo.

Pertanto, alla luce di questo quadro esplicativo dovrebbe essere abbastanza inequivocabile l’esigenza di chiarire da tutto principio il tipo d’intervento e quindi di figura specialistica ricercata:

·    se hai bisogno di una consulenza psicologica, ovvero se hai bisogno di far luce sull’entità del tuo disagio psicologico puoi recarti da uno psicologo, o da uno psicologo-psicoterapeuta;

·    se hai bisogno di capire l’entità del tuo problema e di trattarlo in profondità, fino a produrre dei cambiamenti relativamente stabili e frutto della destrutturazione dei fattori causali del tuo malessere, puoi rivolgerti a uno psicologo-psicoterapeuta oppure a uno psichiatra-psicoterapeuta (in quest’ultimo caso possibilmente accertati se lo psichiatra ha svolto anche una scuola di specializzazione in psicoterapia, e se effettivamente svolge delle sedute sufficientemente lunghe, almeno un’ora, di psicoterapia);

·   se hai bisogno di trattare farmacologicamente il tuo problema rivolgiti a uno psichiatra, o alternativamente a un neurologo: da essi potrai ricevere l’indicazione del trattamento psicofarmacologico più adeguato.


Dott. Antonello Viola
psicologo-psicoterapeuta
Studio Cagliari:
Via San Lucifero, 65
Studio Quartu S. Elena:
Via Irlanda, 2
Cell: 3200757817
e-mail: antonello.viola@gmail.com
web: https://psicologo-cagliari-dott-viola.jimdofree.com/
         www.antonelloviola.com
         www.psicologi-psicoterapeuti-cagliari.it