mercoledì 5 luglio 2017

L’importanza di coltivare atteggiamenti sani per non ammalarsi


L’importanza di coltivare atteggiamenti sani per non ammalarsi
Le malattie e qualsiasi manifestazione fisiopatologica può essere considerata come un’espressione del nostro corpo, nel tentativo di fronteggiare situazioni e dinamismi mentali conflittuali o disfunzionali insiti nella nostra sfera mentale ed emozionale. E’ questo il motivo per cui si dovrebbe sempre prestare una particolare attenzione nel mantenimento dell’equilibrio e dell’armonia nella vita psichica del nostro essere, per poter godere di una migliore salute nel nostro corpo.
Questa breve lista di semplici raccomandazioni può aiutarci ad evitare che il nostro sistema mente-corpo si saturi di tensioni, che progressivamente lo conducano a un punto di rottura che può innescare la malattia.
§  Prendi decisioni. Non prendere decisioni, attraverso meccanismi di difesa di diniego o di razionalizzazione, può farci permanere in situazioni incerte caricandoci di dubbi, emozioni negative e conflitti, e soprattutto non ci conduce dove invece vorremmo stare.

§  Perdona te stesso e gli altri. Il perdono è uno degli strumenti più utili che si possano avere a disposizione, tuttavia però in pochi riusciamo veramente a metterlo in pratica. Perdonare gli altri ci consente di scaricare il rancore, lo spirito di vendetta, i giudizi, mentre perdonare noi stessi ci permette di lasciare i sensi di colpa e i rimorsi in rapporto alle azioni e omissioni delle quali siamo responsabili, e continuare ad andare avanti senza i pesanti fardelli del passato. La capacità di perdonare, con uno spirito compassionevole e auto-compassionevole è un potente volano di crescita e di evoluzione spirituale.

§  Non prendere le cose in modo personale.  Se prendiamo tutto in modo personale rischieremo di vivere arrabbiati con il mondo, e di cadere nella trappola paranoide dei dubbi persecutori, vedendo secondi fini, allusioni e complotti che in realtà non esistono, o rovinando facilmente le relazioni, anche quelle più importanti. Se invece cominceremo a capire veramente che ogni persona sta compiendo un processo evolutivo personale, e che le sue emozioni negative, i suoi errori, hanno a che fare più con se stessa che con noi, questo ci permetterà di vivere la vita e le nostre relazioni con una spirito più comprensivo e un atteggiamento più empatico.

§  Accettati per come sei. Quando nella nostra anima si muovono sentimenti di rifiuto per noi stessi, quando viviamo i nostri giorni confrontandoci con gli altri e cercando approvazione dagli altri mentre neppure noi stessi riusciamo ad approvarci, allora non ci stiamo accettando e vorremmo essere qualcun altro, e questo non fa altro che far covare nella nostra psiche paura, rancore e risentimento nei nostri stessi confronti. Una delle chiavi dell’essere autentici è accettarsi, e questo non significa essere passivi, semplicemente vuol dire prendere atto umilmente dei propri limiti o delle proprie fragilità, con l’intenzione e la speranza di crescere e porre in essere cambiamenti positivi.

§  Non tenerti dentro le tue emozioni e i tuoi sentimenti. Certo non è una buona idea andare in giro a sbandierare ai quattro venti ciò che sentiamo, ma non c’è dubbio che sia prima di tutto importante identificare quello che sentiamo ed essere onesti con noi stessi, e poi esteriorizzare in modo opportuno quello che sentiamo. La capacità di esprimere e gestire le proprie emozioni e i propri stati affettivi è un'importante conquista nel processo evolutivo della nostra personalità.

§  Mostrati per come sei. Non pretendere di essere ciò che non sei, e non fingere di esserlo, non mentire: questo ti consente di agire in modo naturale, ed eventualmente avvicina le persone che ti circondano per ciò che effettivamente e realmente sei, e non per una semplice questione di facciata o per altri aspetti ai quali non corrispondi.

§  Non vivere di ciò che diranno. Quello che gli altri dicono di noi non può essere più importante della nostra immagine e della nostra auto-percezione, e se questo accadesse il rischio sarebbe di vivere per soddisfare le aspettative degli altri, o per quello che gli altri chiedono o sperano, creando lentamente un senso di nullità, di vuoto e di inautenticità.

§  Non bloccarti davanti alle avversità. La passività ci colloca in una frustrante inazione che ci sottomette per un tempo indefinito a ciò che non ci piace: questo ci sottrae molte possibilità di apportare dei cambiamenti che ci consentano di migliorare la nostra condizione. I problemi non si risolvono con l’inazione, piuttosto con l’operosità, la proattività, la ricerca e la generazione di cambiamenti.

§  Apprezza il positivo. Quando vediamo il positivo, quando apprezziamo ciò che di buono sta intorno a noi, ciò che ci nutre, quello che risalta per la sua bellezza, spesso soltanto visibile attraverso gli occhi del cuore, allora viviamo in uno stato nel quale siamo più resistenti alla negatività, evitando di invischiarci e chiuderci in essa. Sforzarsi di vedere il positivo nelle situazioni, costituisce un atteggiamento essenziale per mantenere uno stato di armonia interiore.

§  Confida nel processo della vita. La vita può essere indecifrabile in alcune sue fasi, tuttavia nella sua tortuosità e nelle sue asperità il percorso della vita ci sta conducendo verso il bene più elevato, anche se non ci rendiamo conto, e nonostante talvolta possa essere molto difficile accettarlo. Apprendi l’atteggiamento della speranza, dell’attesa di qualcosa di migliore, e possibilmente vivi un’attesa non passiva, e probabilmente le cose migliori arriveranno.

Coltivare questi atteggiamenti ci consente indirettamente di prenderci cura del nostro corpo e ci aiuta a non permettere che una cattiva gestione della nostra vita emotiva finisca per farci ammalare. Il nostro corpo è come un tempio, e questi semplici atteggiamenti ne costituiscono come un sacrario prezioso.


Dott. Antonello Viola
Studio di Consulenza Psicologica e Psicoterapia
Cagliari - Sinnai (CA)
Sito web e informazioni: antonelloviola.com



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